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Discussione: Clifford D. Simak. (letto 4900 volte) |
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marben
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Clifford D. Simak. « data: 07 Gennaio 2011, 14:12:36 » |
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Dopo un "classico" come Asimov e due autori contemporanei come Simmons e Wright, è la volta di un'altro classico come Simak. Ecco una brevissima introduzione giusto per aprire le danze. PS Ricordo ancora una volta che chiunque ne abbia voglia può aprire un topic su un'autore a suo piacimento.
Clifford D. Simak.
Clifford D. Simak (1904 - 1988) pubblicò il primo racconto nel 1931, ma fu soltanto a partire dal 1938 che iniziò una carriera professionale di scrittore di FS, affiancandola all'altra sua professione, quella di giornalista. I suoi primi racconti si inserivano nei canoni del periodo, ma ben presto sviluppò un suo stile personale e difficilmente imitabile. La narrativa di Simak è veicolo di una sua visione etica - filosofica che può anche sembrare un po' ingenua al lettore moderno, ma che ha un suo fascino e comunque non influisce più di tanto sulla leggibilità dei suoi libri. Le storie di Simak sono perlopiù incentrate su aspetti umani e sociali, più che sulla scienza e la tecnologia, che costituiscono più che altro uno sfondo per le vicende narrate. Molte opere di Simak hanno come cornice il Midwest rurale (dove era cresciuto) e sono spesso soffuse di un'atmosfera bucolica. Detto così può sembrare un po' stucchevole, ma nella maggior parte dei casi questa "fantascienza pastorale" ha un fascino innegabile e costituisce un'inconfondibile cifra stilistica di Simak. Molti suoi personaggi sono alieni, robot o androidi che però si distaccano molto dai clichè della FS più terra terra. Più che altro si tratta di figure simboliche che rappresentano timori e speranze dell'essere umano, che è sempre, alla fine, l'unico vero protagonista della narrativa di Simak. Il suo stile di scrittore è apparentemente semplice ma ha una sua innegabile eleganza, specialmente se letto in originale o, almeno, in una dignitosa traduzione. Purtroppo, nei primi anni di Urania, alcune sue opere capitali come "City", "Time and Again" e "Ring around the sun" sono apparse in versioni così scadenti da essere quasi irriconoscibili.
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« Ultima modifica: 07 Gennaio 2011, 16:29:31 di marben » |
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Re:Clifford D. Simak. « Rispondi #1 data: 07 Gennaio 2011, 17:15:14 » |
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Confermo: Time and again in edizione urania rasenta l'illegibile...
Nonostante questo Simak è stato il mio primo "amore" fantascientifico assieme a Jack Vance: mi ricordo che sulle bancarelle cercavo ogni loro titolo come perseguendo quasi una sorta di collezione nella collezione. Poi, crescendo, i gusti sono un po' cambiati e, nonostante Vance sia ancora nel mio olimpo personale, per Simak mi sono rimasti solo la stima e l'affetto provato in gioventù, anche se diversi suoi lavori rimangono comunque tra i miei preferiti di sempre. Al proposito, il mio preferito in assoluto è proprio il volume che ho scelto di far comparire nel mio avatar e cioè "L'ospite del senatore Horton", un libro che ha per me un valore praticamente inestimabile, non solo per la trama e le emozioni che riesce sempre a trasmettermi, ma anche per la stupenda copertina di Thole che lo accompagna. Ma di lui ho gradito moltissimo anche "Ring around the sun", "City", "I visitatori", nonchè uno dei suoi lavori più recenti e cioè "La strada dell'eternità" che ho sempre trovato di una poeticità magnifica e che è l'unico altro suo lavoro che staziona da sempre nella mia top ten personale nonostante non incontri sempre il consenso altrui... Di contro ho trovato insignificanti lavori universalmente apprezzati come "La casa dalle finestre nere" e "Oltre l'invisibile" ("Time and Again", appunto), probabilmente proprio a causa delle traduzioni errate o dei tagli forsennati. Ma se alcune opere di Simak stupiscono per la loro profondità e per il "sense of wonder" che riescono a trasmettere, ce ne sono purtroppo altre che lasciano di stucco per la loro banalità e, sperando di non offendere alcuno, mi riferisco a roba del tipo "Mastodonia" o"L'immaginazione al potere"... Ci sono infine lavori che pur non essendo propriamente brutti, risultano alla fine banali perchè piuttosto "incompiuti" o mancanti di un vero e proprio messaggio da trasmettere e qui penso a "Fuga dal futuro", "Camminavano come noi" e "Pellegrinaggio vietato"... Insomma, di Simak su Urania ho letto praticamente tutto ed il bilancio tra alti e bassi è praticamente in parità anche se con più alti che bassi; ho poi anche alcuni volumi usciti nella collana Galassia, ma non mi riesco a decidermi a leggerli proprio perchè forse preferisco conservare un buon ricordo dei suoi libri migliori piuttosto che scavare più a fondo nella sua produzione. Chissà che questa discussione non offra spunti interessanti per farmi riaprire il "capitolo Simak" e farmi recuperare quel feeling che avevo con lui in gioventù e che si è perduto con trascorrere degli anni...
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« Ultima modifica: 07 Gennaio 2011, 17:19:58 di maxpullo » |
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marben
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Re:Clifford D. Simak. « Rispondi #2 data: 07 Gennaio 2011, 17:29:55 » |
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Guarda Max, non è mai troppo tardi. Io, il feeling con Simak l'ho ripreso da 2/3 anni a questa parte e sono ben più "vecchietto" di te, per cui..concordo quasi del tutto con le tue osservazioni sui singoli libri..in particolare certe tardive escursioni nel fantasy il vecchio Cliff se le poteva anche risparmiare..se in quei Galassia che dici hai "Infinito" e "Il villaggio dei fiori purpurei" vai tranquillo. Ti invito invece a leggere, se lo trovi, "Time and again" in una versione migliore,ossia quella edita dalla Perseo. Pur non essendo un capolavoro è un libro importante nella produzione del nostro. Aggiungerei anche titoli meno noti ma significativi come "Il pianeta di Shakespeare", "I giorni del silenzio" e "La bambola del destino", tutti editi da Libra. Da non mancare anche alcune magnifiche antologie quali "Stranieri nell'universo", "Sette ombre azzurre" e "Eternità perduta".
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« Ultima modifica: 07 Gennaio 2011, 23:25:53 di marben » |
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Re:Clifford D. Simak. « Rispondi #3 data: 07 Gennaio 2011, 20:52:30 » |
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mi permetto di aggiungere anche "La scelta degli dei" di cui ho un ottimo ricordo ... ma non chiedetemi particolari perché l'ho letto 37 anni fa e non mi ricordo niente
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Re:Clifford D. Simak. « Rispondi #5 data: 11 Maggio 2011, 10:24:09 » |
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Un dubbio su Simak: Il titolo originale di "Mastodonia", Urania 762 e 1002, sarebbe "Project Mastodon" ?? (questo? : http://www.gutenberg.org/files/22216/22216-h/22216-h.htm ) perchè sulla scheda del database UM il titolo originale risulta essere "Mastodonia" (1978). Dunque per fugare ogni dubbio chiedo aiuto a voi guru ..... p.s. corretto. Mai vorrei confondere chi dovesse consultare il topic in cerca di notizie !!!!
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« Ultima modifica: 11 Maggio 2011, 17:02:51 di Arne Saknussemm » |
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marben
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Re:Clifford D. Simak. « Rispondi #6 data: 11 Maggio 2011, 10:49:02 » |
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Project Mastodon è il titolo del racconto originale del 1955 ed anche dell'ebook che contiene il racconto. Mastodonia è il titolo dela versione ampliata a romanzo Mastodon credo sia sbagliato e basta. Esiste pure un'edizione inglese intitolata Catface.. PS è ora che cominciate a versare qualche obolo per le consulenze..
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Re:Clifford D. Simak. « Rispondi #9 data: 11 Maggio 2011, 11:10:47 » |
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Re:Clifford D. Simak. « Rispondi #13 data: 11 Maggio 2011, 12:46:51 » |
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Bè... mastodonia...project mastodon... dai ragazzi !! Cmq... wawawa suona la batteria (no??), io mi porto la chitarra elettrica e ci spariamo una bella Jam ! Magari heavy metal, cosi facciamo volar via la polvere a forza di riff distorti e le pulizie primaverili sono sistemate. Contenta scubamanu ?? Per le frustate dove mi devo accomodare ??
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