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Discussione: Passeggiata tra pagine Fantasy (letto 67807 volte) |
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy « Rispondi #181 data: 09 Settembre 2015, 20:09:05 » |
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Buonasera a tutti voi Come promesso eccomi di nuovo qui, a riprendere il mio cammino dopo questa lunga pausa. Voglio ricominciare con qualcosa di abbastanza semplice da recensire, un'opera singola che però merita una certa attenzione. L'autrice di cui ho scelto di parlavi stasera porta un cognome pesante in ambito fantasy, quello del suo compianto, amato e costoso marito. Si tratta di Stella Gemmell e questo è il suo primo romanzo. Il sobrio titolo inglese, The City, 2013, è stato tradotto nell'ampolloso La Città Perduta d'Avorio e d'Argento, che tra tanti scempi di titoli visti in italiano, certo non è il peggiore. Il libro esce in prima (e attualmente unica) edizione per Newton & Compton, Collana Vertigo n. 122. Si tratta di un bel libro. Uscito in sordina e senza clamore, senza sfruttare il nome "Gemmell"; anche se, a mio modesto parere, la signora sia più che degna di paragonarsi al caro estinto. Anzi. Oserei dire che gli è superiore. Non ho letto l'opera completa di David Gemmell, per ora solo suoi primi tre libri in ordine cronologico di uscita, ma credo che la signora Stella in questa sua opera abbia superato le ingenuità stilistiche e di intreccio presenti nei primi romanzi di suo marito. La Città Perduta d'Avorio e d'Argento ha una trama ampia e complessa, con molti personaggi, intrecci, emozioni. Anche lei usa una ambientazione Low Magic, senza maghi, orchi e affini. La protagonista indiscussa del romanzo è la Città, dalle fogne al palazzo dell'imperatore, con i suoi innumerevoli quartieri, i suoi labirinti sotterranei pericolosamente pieni d'acqua. Ma chi è l'imperatore? Il despota che quasi nessuno ha mai visto? Possibile sia lui a regnare da centinaia, addirittura migliaia, di anni? In un clima di decadenza, guerra, disillusione, Stella Gemmell fa vivere i suoi personaggi: nessun eroe, nessuna delicata fanciulla. Piuttosto un generale dell'esercito caduto in disgrazia, una ragazzina venuta appunto dalle fogne, una donna costretta a essere un soldato, perché la guerra dura da...quanto? Troppo. E l'unico modo per porvi una fine è uccidere, appunto, l'immortale. Ho letto alcune recensioni a proposito di quest'opera ed è stata descritta come estremamente complessa, con troppi personaggi, complicata. Io non ho avuto affatto quest'impressione. Forse la prima parte è un po' lenta, tipico dei libri la cui trama non è perfettamente lineare e dove il mondo creato ha un significativo spessore, ma per il resto scorre bene ed è assolutamente comprensibile e fruibile. I personaggi non sono i classici tre o quattro da "quest fantasy" degli sword&sourcery;, sono parecchi di più, ma questo a mio avviso arricchisce la storia piuttosto che appesantirla. C'è un seguito? Pare di sì...in rete si trova qualche notizia a proposito di un secondo volume, dal titolo The Immortal Throne, previsto per il 2016. In ogni caso questo libro HA una fine, e può tranquillamente essere letto come opera a sé. Mi sento di consigliarlo.
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy « Rispondi #183 data: 10 Settembre 2015, 18:30:08 » |
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Citazione da: Rammstein il 09 Settembre 2015, 21:23:50
Grazie per aver ripreso questa discussione e per l'ultima recensione.
Tra quelle che riprenderai ci sarà anche la saga degli Orchi di Stan Nicholls? Ho letto i primi tre volumi che rappresentano un primo ciclo, ma non mi ha convinto al di la di un inizio promettente e un tuo giudizio sarebbe prezioso se già possiedi i libri, altrimenti consiglio la lettura da "prestito in biblioteca"
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Beh per quanto riguarda orchi l'ho avuto in prestito da un mio amico che ne era entusiasta, ma devo ammettere di non essere neanche riuscita ad arrivare alla fine del primo libro. Di tempo ne è passato, quindi la memoria è sbiadita, ma lo ricordo come un'opera del tutto surreale in senso negativo; dialoghi assurdi e combattimenti al limite del ridicolo. Ammetto di averlo letto all'inizio della mia carriera di lettrice, in un tempo in cui il mio spirito critico non era affatto raffinato, quindi se ci fossero state sottigliezze di un qualche tipo dietro l'assurdo apparente, potrei non averle colte. Del resto scegliere di raccontare un fantasy dal punto di vista degli orchi è una scelta quantomeno azzardata...magari l'autore voleva farsi beffe dei classici eroi-pastori tanto diffusi nel genere, voleva dare una morale particolare...o magari no. Magari davvero è proprio una schifezza come la ricordo io. Ma non posso affermarlo con certezza perché è davvero passato tanto tempo e allora sicuramente prediligevo l'eroe-pastore
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy « Rispondi #187 data: 18 Settembre 2015, 19:03:23 » |
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Buonasera a tutti. Credo sia venuto il momento di introdurre qualche "Big" Ero indecisa su quale opera scegliere per introdurre questo autore...e alla fine ho scelto quello che è il suo effettivo inizio, il suo esordio. Il signore in questione è forse, se proprio ne dovessi scegliere uno, il mio autore fantasy preferito. Brandon Sanderson. Lui ha iniziato con Elantris, e quindi inizio qui anche io a parlarvi di lui. Anche se in Italia è per il momento un'opera unica, in lingua originale Sanderson ha scritto anche un paio di racconti legati all'ambientazione creata per Elantris, e sembra stia attualmente scrivendo un seguito anche se ancora esso non compare nella tabella di marcia consultabile sul sito dell'autore. Elantris Series- Elantris, 2005 - (Elantris) - The Hope of Elantris, 2006 - Inedito in Italia Short Story - The Emperor's Soul, 2012 - Inedito in Italia Novella L'unica edizione di questo romanzo attualmente disponibile è quella uscita nel 2013 nella Collezione Immaginario Fantasy Fanucci. Prima di iniziare a parlare del libro voglio, eccezionalmente, dire un paio di cose sull'autore. Brandon. Sanderson. è. un. genio. Io adoro quest'uomo e gli auguro di vivere 200 anni e pubblicare 2000 libri, che io comprerò dal primo all'ultimo. Sanderson ha un mare di idee, ogni libro che scrive ha una struttura magica propria e originale, inventata da lui (e non copiata - questa deprecabile e diffusa abitudine) e finora non ha scritto nulla di banale. Lui costruisce mondi, li dipinge con vivide pennellate. Crea città, re, eroi, religioni, società, magie...solide, solidissime. Anche leggendolo con occhio critico difficilmente si trovano incongruenze e forzature nelle sue trame o nelle sue ambientazioni. Un'altro suo immenso pregio è che scrive con costanza. Tiene un piccolo schema sul suo sito per informare i suoi lettori dello stato di avanzamento dei suoi romanzi, su cosa sta lavorando, a che punto è arrivato. Diciamo che le probabilità che lui proceda spedito con le sue saghe è davvero alta, e per uno che è appassionato delle sue storie (tipo me, se non si era capito) questo è davvero un grande pregio. Dunque, Elantris. Elantris è una città, ma non un città qualunque...è la città degli Dèi. O meglio, lo era. Ora i suoi abitanti sono maledetti...i loro corpi sono morti ma non sanno di esserlo, quindi un individuo ferito mortalmente non muore, non guarisce...diventa solo un cumulo di dolore senza fine. La storia si svolge tra Elantris, l'antica capitale, e Kae, la nuova capitale. Elantris, nonostante sia un buon libro e sicuramente un ottimo esordio, è senza alcun dubbio il romanzo più ingenuo di Sanderson. Questa è la sua unica trama che non porta a conclusione ogni microscopico tassello, come poi accade per i suoi successivi romanzi. Qualche questione rimane a aperta e qualche personaggio secondario finisce, diciamo così, nel buio. Ma l'idea di fondo è estremamente interessante e coerente. I personaggi sono forse qui leggermente stereotipati ma comunque godibili. Fin da questo suo primo libro Sanderson dimostra di avere un grande talento nel creare intrighi e cospirazioni, una costante in tutte le sue opere. Questo più degli altri non è un romanzo per chi cerca guerre e battaglie, perlomeno non di quelle che si fanno armi in mano. Le battaglie di Sanderson sono molto più spesso quelle della mente, in molti differenti sfumature. Il fatto che Fanucci l'abbia pubblicato dopo Mistborn fa perdere qualcosa a questo libro, perché è senza dubbio più ingenuo, più acerbo. Quindi ve lo consiglierei per iniziare, perché merita di essere letto, con l'indulgenza dovuta a un esordio, e con la consapevolezza che questo è il primo gradino di una scala che sale davvero in alto.
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy « Rispondi #189 data: 28 Ottobre 2015, 15:14:58 » |
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Forse andrò un pò controcorrente, visto che ho letto qua e là dei commenti positivi, o forse magari abbiamo semplicemente gusti diversi, ma a me questo Joe Abercrombie non è piaciuto per nulla. Ho letto Il richiamo della spade e l'ho trovato pessimo. Banale e stucchevole. Sarà stata la traduzione forse approssimativa, ma la scrittura mi è sembrata scialba, senza nerbo, sempliciotta, i personaggi sono caratterizzati in modo superficiale, la trama è scontata, e infine la pseudostoria tra Jezal dan Luthar, il nobilastro in cerca di riscatto, e Ardee West, la ragazzotta plebea tutta moine sorella del suo commilitone, fa cadere le braccia. Per disperazione, ho dovuto sospendere la lettura e passare al secondo libro della trilogia di Magdeburg del buon Alan Altieri. Almeno lì c'è qualche cattivo serio... E' stato paragonato a George R. R. Martin, ma - nessuno si offenda - questo Abercrombie non appara l'unghia del piede destro, di Martin.
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« Ultima modifica: 28 Ottobre 2015, 15:19:13 di Fulvit » |
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy « Rispondi #190 data: 28 Ottobre 2015, 15:54:50 » |
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Citazione da: Fulvit il 28 Ottobre 2015, 15:14:58
Forse andrò un pò controcorrente, visto che ho letto qua e là dei commenti positivi, o forse magari abbiamo semplicemente gusti diversi, ma a me questo Joe Abercrombie non è piaciuto per nulla. Ho letto Il richiamo della spade e l'ho trovato pessimo. Banale e stucchevole. Sarà stata la traduzione forse approssimativa, ma la scrittura mi è sembrata scialba, senza nerbo, sempliciotta, i personaggi sono caratterizzati in modo superficiale, la trama è scontata, e infine la pseudostoria tra Jezal dan Luthar, il nobilastro in cerca di riscatto, e Ardee West, la ragazzotta plebea tutta moine sorella del suo commilitone, fa cadere le braccia. Per disperazione, ho dovuto sospendere la lettura e passare al secondo libro della trilogia di Magdeburg del buon Alan Altieri. Almeno lì c'è qualche cattivo serio... E' stato paragonato a George R. R. Martin, ma - nessuno si offenda - questo Abercrombie non appara l'unghia del piede destro, di Martin.
| E' proprio vero che i gusti son gusti, la mia opinione è diametralmente opposta , Joe Abercrombie mi è piaciuto davvero tanto (anche se ritengo anch'io Il Richiamo delle Spade come il più debole della sua produzione, cosa comunque giustificabile a mio avviso in quanto trattavasi del suo esordio letterario), mentre ho assolutamente odiato la trilogia di Magdeburg di Altieri (di cui salvo molto a stento giusto il primo, ma gli altri due .....orrore e raccapriccio ).
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy « Rispondi #192 data: 28 Ottobre 2015, 19:16:17 » |
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Ah molto bene...ero indecisa su cosa recensire. Visto che l'argomento è di interesse...scelgo per la serata Joe Abercrombie, e in particolar modo la sua trilogia d'esordio La Prima Legge. Come al solito una piccola panoramica sulla Saga intera: The First Law Trilogy (La Prima Legge) - The Blade Itself, 2006 - (Il Richiamo delle Spade) - Before They Are Hanged, 2007 - (Non Prima che siano Impiccati) - Last Argument of Kings, 2008 - (L'Ultima Ragione dei Re) Appartengono inoltre allo stesso mondo della Trilogia i seguenti romanzi autoconclusivi: - Best Served Cold, 2009 - (Il Sapore della Vendetta) - The Heroes, 2011 - (The Heroes) - Red Country, 2012 - (Red Country) La Trilogia, così come i tre romanzi stand-alone, è stata portata in Italia dalla (compianta?) Gargoyle, che li ha pubblicati a partire dal 2013 nella sua collana "Gargoyle Extra" in edizione cartonata con sovracoperta. Attualmente si tratta della prima e unica edizione. La Prima Legge- Il Richiamo delle Spade - Non Prima che siano Impiccati - L'Ultima Ragione dei Re Questa trilogia è stata una delle più grosse delusioni degli ultimi anni. Ricordo di aver aperto la prima pagina con trepidazione e contentezza...e di essere rimasta sempre più perplessa con lo scorrere delle pagine. Dice molto più di tante parole il fatto che non ho terminato la lettura dei tre volumi ma mi sono fermata a metà dell'ultimo libro, abbandonandolo lì con il pensiero di leggerlo "domani", che poi è diventato "dopodomani" e che ora si è assestato in un cupo "probabilmente mai". Il punto era che non mi interessava sapere come andava a finire. Dopo aver letto praticamente tutta la storia non avevo la benché minima curiosità di continuare per vedere cosa sarebbe accaduto. E ho faticato ad arrivare a quel punto...ho combattuto con la delusione e la noia per molte e molte pagine finché non ho molllato. Volevo che mi piacesse, davvero. Mi sono anche chiesta se questa mia opinione non sia stata causata dall'eccessiva aspettativa che avevo...ma non credo sia così. O meglio, in parte sicuramente...ma penso che "La Prima Legge" non mi sarebbe piaciuta neanche se l'avessi comprata per caso senza sapere minimamente chi fosse Joe Abercrombie. La delusione invece deriva tutta dall'aspettativa, ovviamente. I libri non sono tutti da buttare, c'è qualche personaggio con discreto potenziale, tipo Sand Dan Glokta e Logen Novedita...ma poi vengono sviluppati male, male, male. Quello che si salva sono solo spunti, guizzi. Ma di tutto il resto salverei, ahimé, davvero poco. Concordo con quanto detto da Fulvit qui sopra praticamente in tutto: i personaggi sono un mix tra stereotipo e superficialità; forse non banali perché sono degli antieroi e questo può essere interessante, ma di certo piatti come fogli di carta. La trama in realtà non sono neanche sicura di averla capita...dopo un po' ho cominciato a credere che la "trama" fosse solo un pretesto per sciorinare battaglie e duelli ogni quattro righe. Ha usato 37 (trentasette) pagine per descrivere un duello. A me piacciono i duelli, le battaglie, gli scontri, soprattutto se ben descritti. E Abercrombie li descrive bene...ma fa poco altro. Li tira per le lunghe una cosa insopportabile tanto che per leggere quelle trentasette pagine ho impiegato credo trentasette giorni perché mi annoiavo a morte. E per concludere dò il mio totale appoggio a chi afferma (pochi) che Abercrombie in questa trilogia non sia neanche degno di allacciare le scarpe a Martin. Dico in questa trilogia perché nonostante io trovi l'opera un quasi totale fallimento, penso che Abercrombie come scrittore abbia un buon potenziale. Lui non è uno che non sa scrivere o che non ha idee, semplicemente questa gli è venuta male. Questa era l'impressione datami all'abbandono dei libri. Non sono sicura che leggerò i tre romanzi legati a questo universo...sicuramente non per il momento. Amen.
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« Ultima modifica: 29 Ottobre 2015, 18:43:04 di Grianne » |
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy « Rispondi #193 data: 29 Ottobre 2015, 11:42:10 » |
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Citazione da: Grianne il 28 Ottobre 2015, 19:16:17 Ah molto bene...ero indecisa su cosa recensire. Visto che l'argomento è di interesse...scelgo per la serata Joe Abercrombie, e in particolar modo la sua trilogia d'esordio La Prima Legge.
Come al solito una piccola panoramica sulla Saga intera:
The First Law Trilogy (La Prima Legge) - The Blade Itself, 2006 - (Il Richiamo delle Spade) - Before They Are Hanged, 2007 - (Non Prima che siano Impiccati) - Last Argument of Kings, 2008 - (L'Ultima Ragione dei Re)
I libri non sono tutti da buttare, c'è qualche personaggio con discreto potenziale, tipo Sand Dan Glokta e Logen Novedita...ma poi vengono sviluppati male, male, male. Quello che si salva sono solo spunti, guizzi. Ma di tutto il resto salverei, ahimé, davvero poco.
| Idem. Sono riuscito ad arrivare a metà del primo libro "Il richiamo delle spade" e l'ho mollato, dopo aver cercato di sforzarmi ad andare avanti. Mai fatta tanta fatica a leggere 150 pagine. Si salvano per l'appunto (ma solo perchè si differenziano un minimo dagli altri personaggi stereotipati) Sand Dan Glokta e Logen Novedita. La trama non l'ho capita, nel senso che la trama non c'era. Battaglie, introduzioni di personaggi che poi ritornavano a distanza di decine di pagine, qualche discussione inutile, battaglie... Insomma, per me Abercrombie ha voluto fare le cose in grande alla Martin, introducendo un sacco di personaggi e dipingendo un vasto mondo fantastico, senza riuscirci minimamente. Martin avrà tantissimi difetti, ma i suoi personaggi (con pochissime eccezioni) sembrano "vivi" e sono differenti l'uno dall'altra. Quelli di Abercrombie mi sembrano tutti delle figurine di carta, senza spessore. La stessa identica cosa mi è capitata con un altro osannatissimo autore, Erikson e il suo "La caduta di Malazan". Un mondo vastissimo, tantissimi personaggi ma... si perde il filo della storia (se c'è). Sono arrivato al terzo libro inoltrato e ho mollato anche quella serie. Il primo non era male anche se confuso, ho raggiunto la fine del tomo a fatica. L'inizio del primo è stato spiazzante, con un'altra ambientazione, altre tonnellate di personaggi...stavo per mollare tutto alle prime pagine. Dopo mesi di lettura, dove non riuscivo a leggere più di una decina di pagine per volta, sono arrivato anche alla fine del secondo volume. A tre quarti del terzo però mi sono arreso. Troppi personaggi, un mondo troppo vasto in cui si perdono le ragioni delle azioni dei personaggi. Personaggi che sono decine, ma tratteggiati (almeno nei primi tre libri) e non sono lontanamente paragonabili a dei personaggi "veri" (per la serie: i vari Caramon e Raistlin di Weis&Hickman; sembravano persone vere). Tutto troppo tratteggiato senza mai arrivare al sodo: continue battaglie di decine di pagine, magie, dei...troppo, troppo. Martin ha scelto un mondo senza magia e bisogna dargliene atto, funziona alla grande. Quello che fa la differenza nei suoi romanzi sono i personaggi, con una propria personalità, complessa e sfaccettata. Togliamo forse Brandon, Rickon e un paio di personaggi... ma gli altri sono GRANDI. E quando Martin li ammazza (bastardo! ) ci rimani male, veramente male. Una cosa che non mi è successa ne' con Erikson ne' con Abercrombie. Forse questo la dice tutta. Poi, de gustibus... ma io passo e leggo altro. saluti mish
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy « Rispondi #194 data: 29 Ottobre 2015, 11:55:28 » |
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Bene, vedo che anche i giudizi di Grianne, creatrice del thread, e di Mishita, mi confortano. Volendo comunque salvare qualcosa di questo primo libro della trilogia, concordo anch'io sul fatto che uno dei personaggi meno peggiori è Logen Novedita e, volendo essere proprio buoni, si salva forse anche la figura della guerriera Ferro Maljinn. Tutto il resto è noia. E la vita è troppo breve per sprecare tempo con libri scritti così male. Passare subito ad Alan Altieri e leggere dell'eretico Wulfgar che fa fuori ad uno ad uno gli sgherri della Falange di Arnhem del "Gott mit uns!"è stato per me come una liberazione, un'iniezione di adrenalina! Ed è quanto dire...
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« Ultima modifica: 29 Ottobre 2015, 11:57:17 di Fulvit » |
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